Cenni storici sulla chiesa di Santa Maria del Riposo, detta dei Piattelletti.
L'antica Chiesa fanese di Santa Maria del Riposo detta dei Piattelletti,
ha caratterizzato per secoli il quartiere popolare in cui sorgeva,
lasciando un vivissimo ricordo nella memoria dei fanesi.
Nel superstite portale in pietra della chiesetta, oggi conservato presso il Museo Civico,
campeggia lungo l'architrave centrale la scritta "Tempietto dedicato dagli avi
alla beatissima Vergine, fu rinnovato dai fratelli Gabriele e Andrea Gabrielli nel 1480".
A questa data, si può quindi far risalire la realizzazione dell'edificio che si poteva
ancora ammirare negli anni Quaranta del secolo scorso. La chiesetta, ad aula unica,
che occupava una superficie di circa cinquanta metri quadrati, venne abbattuta,
dopo un lungo periodo di abbandono, nel 1942. La demolizione dell'edificio rientrava
in un progetto ben più ampio, da realizzarsi tra il 1936 e il 1939, che prevedeva
la riqualificazione dell'intero quartiere.
La chiesa deve la sua notorietà al fatto che era impreziosita da un importante pavimento in maiolica
composto da mattonelle quadrate con decorazioni policrome. Ogni mattonella era decorata con disegni
a cellula autonoma, spesso geometrici, inscritti all'interno di un disco definito da un nastro realizzato
in modo prospettico. Questa particolare decorazione permetteva di avere a colpo d'occhio una visione
unitaria del pavimento, che metteva in evidenza i "piattelli" circolari piuttosto che l'impianto compositivo dell'ammattonato.
Così i "piattelli" oltre ad impreziosire l'edificio, determinarono anche l'appellativo popolare
della chiesetta e di tutto il quartiere.
Le mattonelle vennero già disperse prima dell'abbattimento dell'edificio ed entrarono nel circuito
antiquariale già dalla seconda metà del XIX secolo, per poi andare ad arricchire collezioni pubbliche
e private in Italia ed in Europa.
I nuclei principali di queste mattonelle oggi si conservano a Saluzzo (Museo Casa Cavassa),
Torino (Museo Civico), Firenze (Museo del Bargello), Roma (Museo di Palazzo di Venezia),
Londra (Victoria and Albert Museum), Parigi (Museo del Louvre) e Budapest (Iparmuvészeti Muzeum).
Le mattonelle, credute di manifattura faentina della fine del XV secolo, grazie ai recenti studi in merito,
sono state ricondotte a maestranze isaurico-metaurensi, più precisamente si ipotizza che maiolicari pesaresi
abbiano ideato ed avviato l'intero pavimento avvalendosi di maestranze locali che all'epoca della
realizzazione operavano nel quartiere dei Piattelletti, come testimoniato dal toponimo Via del Vasaro.
La realizzazione delle mattonelle è strettamente legata alla famiglia Gabrielli di Fano,
di cui la chiesetta costituiva la parte retrostante del palazzo gentilizio (oggi Ferri-Saladini)
che probabilmente commissionò il pavimento nel 1501 in occasione del matrimonio tra Ludovico Gabrielli
e la pesarese Margherita Samperoli, come testimoniano le decorazioni delle singole mattonelle
in cui sono presenti molti simboli d'amore allusivi all'unione matrimoniale o elementi ben auguranti.
Claudio Paolinelli
Galleria dei "Piattelletti"
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